DERATTIZZAZIONE
Topi e ratti costituiscono un problema per la nostra civiltà. I rischi derivanti da queste popolazioni sono gli aspetti negativi per la sanità pubblica oltre ai danni economici per la filiera alimentare nonché per tutte le industrie di produzione, immagazzinamento e aree del territorio.
Questi roditori, noti vettori di numerose malattie, che possono trasmettere all’uomo e anche agli animali domestici e di allevamento. Sono caratterizzati da una estrema adattabilità che li rende particolarmente diffusi: ciò richiede una estrema flessibilità dei metodi di lotta, capace di adeguarsi ai diversi luoghi dove operare.
CAMPI D’APPLICAZIONE
- reparti industriali e magazzini
- dispense e stivaggi
- scantinati, cunicoli, solai
- edifici e aree dismesse
- comprensori comunali
- strutture pubbliche e private
- torrenti e fossati
- fognature e zone tecnologiche
- isole ecologiche e discariche
- fattorie, allevamenti
PIANIFICAZIONE
La nostra struttura di programmazione, elabora progetti di derattizzazione all’avanguardia, applicando tutte le fasi previste per una corretta lotta antimurina definibile R.P.M. (Rodent Pest Management) con tecniche diverse sperimentate per le diverse speci da colpire e della tipologia dell’ambiente da trattare.
rattus norvegicus | ratto di fogna, surmolotto |
rattus rattus | ratto dei tetti, ratto nero |
mus musculus | topo domestico e dei granai |
![]() |
![]() |
![]() |
|
Corpo | Robusto | Affusolato | Snello |
Lunghezza | 18-25 cm | 15- 22 cm | 6- 10 cm |
Coda Max | 12- 20 cm | 18- 25 cm | 6- 10 cm |
Pelo | Castano-grigio | Grigio-nero | Castano chiaro |
Muso | Arrotondato | Affusolato | Appuntito |
Orecchie | Piccole | Larghe | Piccole |
Occhi | Piccoli | Grossi sporgenti | Piccoli |
Un ispezione scrupolosa e riflessiva svolta da personale esperto serve a raccogliere tutte le informazioni basilari per intraprendere necessarie azioni correttive e la stesura di un programma di intervento.
Tabella indicativa
Tracce / specie / ambiente | Azioni correttive | Tipologia applicata |
Escrementi | Aspetti igienici | Erogatori |
Secrezioni | Abitudini alimentari | Trappole |
Impronte / Peli | Curiosità | Esche |
Rosicchiature | Annidamento | Feromoni |
Tipo di roditore | Paure | Ultrasuoni |
Tane | Punti d’ingresso | Pest proofing ( chiusura e protezione vie di intrusione) |
Ambiente circostante | ||
Inoltre una pre-mappatura impiantistica del posizionamento di tutti gli erogatori che verranno installati, permette di salvaguardare la vostra attività e l’ambiente.
METODI DI LOTTA INTEGRATI
Mezzi chimici- Rodenticidi acuti a dose singola Biocidi naturali e sintetici
- Rodenticidi cronici a dose multipla Anticoagulanti ad azione lenta con comparsa di sintomi dopo diversi giorni di conseguenza il roditore non sviluppa l’avversione per l’esca
Feromoni / Piastre collanti
Utilizzati per attrarre i roditori verso luoghi precisi (trappole o esche). Sostanze usate in aree sensibili (alimentari, farmaceutici, ecc.) e di intrusione occasionale e recidiva. E’ possibile evitare l’utilizzo di sostanze tossiche dopo una capillare opera di esclusione sulle strutture (rat proofing). La lotta viene effettuata con trappole adescanti multiple con l’ausilio di camere a colla invischiante muniti di feromone percettibile ai loro organi sensoriali visivi e olfattivi.
Repellenti / Ultrasuoni
Sostanze sgradite ai roditori impiegate ove non è possibile l’utilizzo degli altri sistemi. Vengono distribuite su cavi elettrici, piccole tubazioni, centraline per evitarne la rosicchiatura. Inoltre l’utilizzo della tecnologia offre un effetto non distruttivo ma di allontanamento dei roditori indesiderati con l’impiego di ultrasuoni a onde sonore non percettibili alle persone.
CONTROLLO E MANUTENZIONE DELLA FUNZIONALITA’ DEL SISTEMA
Ad ogni intervento segue la stesura di schede di rilevazione dati accertati, rilasciata insieme alla certificazione dell’avvenuto trattamento. Vengono segnalate ad ogni erogatore le varie tracce rilevate e vengono prelevate le esche deteriorate e sostituite allo scopo di preservare l’ambiente. Ogni punto installato è contrassegnato da un cartello segnaletico recante (numerazione, tipologia, principio attivo, antidoto, pericolosità). Le esche non consumate vengono asportate e sostituite alle nuove allo scopo di preservare l’ambiente. Ad intervento effettuato il tecnico procederà alla compilazione della scheda di rilevazione ove vengono segnalate in ogni punto le tracce accertate e rilascerà la certificazione dell’avvenuto intervento.